c.d. Favisse del Tempio Maggiore


Orari di apertura:

TUTTI I GIORNI DALLE 1700 ALLE 2000

 

 

L’odierno Corso Anita Garibaldi, che ripercorre il percorso dell’antica via Appia, costeggia, poco prima del suo ingresso nel Foro Emiliano, il lato nord del Tempio più importante della città romana in età imperiale.
Il Tempio fu costruito su un podio alto circa 6 metri, una vera e propria terrazza di sostruzione artificiale costituita da pilastri in blocchi di calcare, pareti e gallerie di conglomerato cementizio.
Il rivestimento esterno del podio doveva essere interamente in marmo bianco, come testimoniano le colonne corinzie, le cornici e il fregio floreale nella parte superiore.
Quando, probabilmente nel Medioevo, furono abbattuti i muri in conglomerato cementizio che affacciavano sulla strada, furono scoperti una serie di ambienti paralleli con volta a botte, alcuni dei quali ancora adibiti a botteghe artigianali. Due di questi ambienti sono divenuti negli ultimi anni degli spazi espositivi del Polo Museale di Terracina, restaurati per ospitare alcuni mosaici provenienti da una vicina domus. Questi ambienti vengono tradizionalmente, sebbene impropriamente, chiamati “Favisse”, per la particolare suggestione dei luoghi che ricorda più celebri depositi votivi in fosse o luoghi sotterranei in prossimità delle aree sacre dell’antichità.